SALORNO: UNA TERRA DI CONFINE
La città di Salorno è sempre stata considerata una terra di mezzo. Essendo il comune più a sud dell’Alto Adige rappresenta infatti il punto di confine, culturale e linguistico tra mondo italiano e mondo germanico.
Diversi personaggi di rilievo sono passati da Salorno nel corso della storia: da Napoleone a Martin Lutero, fino ai pittori Albrecht Dürer e Ludwig Richter. Nel XVIII secolo Salorno diede anche i natali al nano Perkeo, guardiano della botte di Heidelberg, all’epoca la botte da vino più grande del mondo, ancora ammirabile ancora oggi all’interno del Castello di Salorno.
Essendo un’area di confine, Salorno fu più volte oggetto di contesa nel corso della storia tra Trentino e Alto Adige. Dopo aver fatto parte sia dell’Impero austro-ungarico, sia del Trentino durante il ventennio fascista, nel 1948 passò definitivamente alla provincia di Bolzano, grazie anche alla volontà degli abitanti di lingua tedesca.
La sua posizione si rivela strategica anche oggi: in meno di 30 minuti, infatti, si possono raggiungere sia Trento che Bolzano e in 40 minuti si raggiungono altri luoghi d’interesse molto famosi come Castel Thun e il Santuario di San Romedio.
Cosa non può mancare in una valle ricoperta di vigneti e alberi da frutta? Il vino, naturalmente! A Salorno ci sono ben quattro cantine deputate alla produzione del vino.